domenica 20 dicembre 2009

je suis venue te dire que je m'en vais


ho seguito il vento del nord, che spirava con dolcezza nei miei capelli scomponendo il tempo passato a rimpiangere il nulla.
questa impossibilità di trovare un porto, l'incapacità di alzare gli occhi pieni di lacrime e fissare le insegne al neon opache di blu oltremare.
lo stesso blu dei tuoi occhi.
ti ho trovato in un giorno di pioggia, davanti ad un camino coperto da un manto di fogli di giornale.
ti ho lasciato senza averti mai preso, senza aver mai respirato la nebbia che toglie la vista e fa dimenticare la strada.
un amore potenziale che non ha il coraggio di esplodere,
una timidezza mal celata dietro cinico susseguirsi di fughe e preludi.
ho indosso il cappotto grigio, il più pesante.
la mia valigia è piena di libri, sbagliati.
e due biglietti .
uno è per te, ma non lo sai.. che dolce sensazione sarebbe per me sorprenderci ridere
in una capitale a te nota, che sa di Pall Mall.
e se me ne vado di nuovo è solo per non ferirti ancora, per curare le tue ferite con la mia assenza.
per lasciare sul tavolo una tè nero bollente alla cannella.
quello stesso tè che amo prendere da sola, in una città che ti aspetta .
non riesco a non cercare un contatto.
il resto è tutto da rifare.
china alla mano e fogli bianchi sparsi sul pavimento.
le tende le ho appena comprate, la luce della lampada sarà accesa anche stanotte,
cercherò di scattare una foto nuova.
per ricordarmi di cosa ho buttato e di cosa non ho stretto a me tra le lenzuola.
spengo la luce in casa, ultima occhiata dietro per imprimere meglio i particolari che nessuno nota.
e vado via..

mercoledì 16 dicembre 2009

martedì 15 dicembre 2009

c'est quoi l'amour?


last song to say goodbye . (but hope not)

avenue ledru-rollin





Summer evening- E.Hopper
dove sono i due giovani che comparivano nel quadro? Lei era bionda, aveva un vestitino leggero, rosa pallido, lui le stava vicino, le sussurrava qualcosa, o forse niente..forse soltanto insieme godevano il fresco dopo una giornata di arsura estiva.
Si possono immaginare tante immagini su dove siano, cosa facciano.. La verità è che la storia non è andata così. Era solo un sogno , bruscamente interrotto dalla sveglia delle sette,col suo suono fastidioso e irritante, di quelli che il buongiorno lo danno con ironia. Il sogno mendace di corse contro il tempo e incontri preziosi, di virtuosismi dello sguardo e di carezze tiepide. Proprio quel sogno, sì, quello che tante volte anche da lucidi ci figuriamo quando pensiamo ad una persona e cerchiamo di costruire la sceneggiatura di un film, che non lasci fuori nessun particolare, dalla piega nella tovaglia del tavolino di un caffè al profumo indossato, al rimmel sbavato. Ma il sogno è tale perchè chimerico e crudele con disinvoltura. E se non soddisfa, si rotola giù per le scale , il cuore in gola, la gambe percorse da fremiti , alla ricerca disperata di riuscire a fermare un momento o di crearne uno di getto, su una tela che bianca non è mai stata.
Ma si sa, i momenti sono appaganti spesso nell'attesa di viverli, a volte sempre a volte mai , a volte non ci si pensa. Ma loro non perdonano..
Ognuno è l'artigiano di sè e io non sono mai stata brava neanche col Das .
(ora so )